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Ho un agente che da alcuni anni a questa parte soffre vistosamente di grandi disturbi psichici

--Simone--


Buona sera, vorrei rappresentare una questione molto seria e delicata. Sono Comandante di Polizia Municipale di un paese della provincia di Genova, nel mio organico ho un agente che da alcuni anni a questa parte soffre vistosamente di grandi disturbi psichici e comportamentali, con gravi e ripetute aggressioni verbali nei miei confronti e nei confronti degli utenti. Ne ho parlato con il medico del lavoro il quale in buona sostanza ritiene di avere "le mani legate". La situazione sta degenerando e mi trovo a non saperla affrontare: o certificano l'inidoneità a svolgere tale mansione e lo spostano ad altro ufficio oppure mi ritroverò costretto ad intraprendere la strada dei provvedimenti disciplinari o addirittura un'azione legale. Chiedo cortesemente un Vs. consiglio in merito. grazie. Distinti saluti.


 
 >Gent. sig. Simone,
ritengo che le strade che lei può percorrere sono due, una clinica e l'altra legale. La strada clinica presuppone che lei persuada e inviti il suo dipendente a interrogarsi sulla sua personalità e sui problemi, alterchi, litigi, offese che tale carattere comporta nel suo comportamento. La strada clinica prevede che il suo dipendente vada a parlare con qualcuno competente psicologo/a, psicoterapeuta e svolga diversi colloqui atti a comprendere le derive sintomatiche del proprio comportamento. La strada legale comporta il fatto che lei non subisca più nessuna angheria e soprattutto limiti i danni che tale persona può provocare nei confronti del pubblico, mi sembra molto strano che non sia stato mai denunciato da nessuna persona che ha incontrato nel suo lavoro di vigilanza. Tenga conto che l'apertura di una pratica disciplinare nei confronti di questa persona prevede sicuramente diversi colloqui psicologici a cui lui non può sottrarsi e ciò può essere un primo approccio terapeutico importante, una prima fase di riflessione sui propri comportamenti anche se vi è stato costretto a sottoporvisi. Forse  l'azione legale è il solo modo di procedere nei confronti di una personalità che è troppo impegnata a difendersi e quindi ad aggredire gli altri senza ascoltare nulla di sé e della sua condizione umana. Mi faccia sapere e buone cose per lei.
 
Dott. Giovanni Castaldi

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