Ho reagito scoppiando in lacrime, piango contro la mia volontà
--Erika--
Ho 45 anni e faccio l'insegnante con passione, forse troppa. Ho due figlie che adoro ma da quando sono più grandi fatico a mostrare il mio affetto fisicamente. In effetti anche con mio marito è così, mi chiede spesso di fare l'amore, io acconsento a volte ma un po' controvoglia, insomma mi lascio andare con difficoltà perquanto nel complesso sia una persona estroversa. Ora il mio mondo è saltato, sul lavoro vivo forti contrasti e dissidi, mi è stato imposto per il secondo anno di seguito un orario che definirei svantaggiato, soprattutto quest'anno poi che ho una bambina con diagnosi DSA che inizia un nuovo ciclo di scuola (va in prima media)e l'orario impostomi mi impedirà di aiutarla come dovrei quando paradossalmente altre colleghe senza problemi sono più libere di me. Il problema è che a questa situazione di rabbia e stress reagisco e ho reagito scoppiando in lacrime, piango contro la mia volontà, ma dopo poche parole la voce mi si strozza e comincio a singhiozzare come una bambina, divento ridicola, mi sento una stupida e sono in forte imbarazzo ma il tutto accade anche al lavoro, davanti ai colleghi, senza che riesca a impedirlo. Di notte poi se non prendo qualcosa non dormo, il mio cervello non si spegne mai, non si rilassa.Che posso fare, ho pensato anche di prendere un periodo di malattia, ne ho parlato con il mio medico curante davanti alla quale come al solito ho singhiozzato come una bambina. Mi prenderanno tutti per matta e non so più che fare.
>Gentile Erika,
il mio consiglio è di rivolgersi a uno/a psicoterapeuta al fine di inquadrare meglio la sua situazione e il periodo che sta vivendo, “la rabbia e lo stress”. Non so cosa le abbia consigliato il suo medico curante, ma il mio consiglio è questo.
Si percepisce che lei è una persona attenta e sensibile e probabilmente ha bisogno di affrontare alcuni temi un po’ più a fondo, di dare un senso a ciò che sta vivendo, alla valanga di emozioni che la colgono durante le sue attività.
Con suo marito ne ha parlato?
Ci contatti pure se vuole, il nostro Centro si occupa spesso di situazioni simili. Ogni caso è particolare e va approcciato con la soggettività che porta, per cui sarebbe necessario qualche colloquio per fare un quadro della sua situazione.
Cordiali saluti,
Dott. Giovanni Castaldi