Credo di essere portatore della sindrome di Asperger
--Charles--
Credo di essere portatore della sindrome di Asperger. Uno psichiatra mi ha confermato in sostanza questa ipotesi, ma mi ha anche detto francamente di non sentirsi sufficientemente qualificato, e mi ha indirizzato ad altro professionista, presso il quale dovrò sostenere una visita prossimamente.
Ho una vita abbastanza normale, ma tutto mi è costato fortissimi sacrifici. Lavoro, sono sposato, ho un figlio ormai grande e autonomo, ho un'intelligenza a detta di tutti molto superiore alla media (indirizzata soprattutto al linguaggio ed alla matematica), ma per altri versi vengo definito un imbecille, goffo e tonto.
I miei eterni problemi sono l'accettazione sociale (ma di questa posso anche fare in gran parte a meno, ormai...) e la sopraffazione della mia coscienza da parte delle emozioni, che autocontrollo a prezzo di uno stress enorme. Ho avuto grossi problemi Universitari a causa dell'insostenibile stress emotivo degli esami (anche se quelli che ho sostenuto sono andati ottimamente), fino all'abbandono, anche se poi ho avuto un riconoscimento honoris causa. Non soffro di "attacchi di panico" ma di annullamento delle forze e abbandono delle capacità intellettive. Con un severo autocontrollo riesco a tenere a bada i cavalli, ma sto invecchiando e soffro di alcune patologie collaterali che mi rendono la vita ancor più difficile.
A parte i farmaci, che non assumo a causa del cosiddetto "effetto paradosso", che con psicofarmaci in me pare appunto essere la norma, cosa potrei fare per alleggerirmi di tanto stress?
(Non suggeritemi Ve ne prego di andare in pensione giacché non posso, o di andare in vacanza, perché le novità mi danno ancora più stress, il quale aumenterebbe poi ancor più alla fine delle vacanze stesse!...)
Grazie
Charles
>Gentile Charles,
la prima cosa che mi viene da chiederle è se abbia mai tentato un approccio psicoterapeutico oltre ad un intervento psichiatrico, se abbia tentato di curarsi proprio attraverso il linguaggio, nel quale lei riconosce di trovarsi più a suo agio.
Forse, ma è solo uno spunto, già lo scrivere e l’indirizzarci queste righe ha sortito in lei un qualche effetto di senso che forse (forse) l’ha fatta sentire un po’ più tranquillo.
Più che individuare l’esistenza di sindromi (glielo dico anche alla luce della sua non giovanissima età), potrebbe esserle utile affrontare un percorso di analisi così da consolidare quelle forze che lei, essendosi costruito una vita, ha già dimostrato di possedere.
Ci contatti pure, ritengo possa esserle utile un colloquio conoscitivo.
Cordiali saluti,
Dott. Giovanni Castaldi