E io molto intelligentemente prendo un coltello e mi taglio i polsi
--Zazi--
Buona sera...scusate il disturbo...ho un problema...sono un ragazzo di 23 anni laureato in economia, frequento la specialistica e lavor part time intanto...sono stato lasciato dalla ragazza...lei è ancora innamorata di me ma deve risolvere dei suoi problemi personali....la nostra è stata una storia importante...x lei la piu importante della vita...io con le ragazze son sempre stato un "marpione" ma con lei è stato diverso...oltre che una bella ragazza in lei ho visto una persona...mi ha aiutato tantissimo essendomi da esempio in tante cose, in tanti comportamenti che gia sapevo fossero giusti ma che per paura o per moda non tenevo...ho un punto debole mi sa...non sopporto il dolore...ogni tanto soprattutto la sera prima di andare a letto e la mattina quando mi sveglio mi sembra di soffocarre...gia sono un po agitato di mio..quando son seduto o un piedi fermo la gamba si muove sempre...nei momenti in cui mi sembra di soffocare mi viene da vomitare e il cuore aumenta sensibilmente il battito...e io molto intelligentemente prendo un coltello e mi taglio i polsi...è come se il male fisico togliesse quello emotivo...so che è una stupidata e non voglio piu farla ma in quei momenti mi sembra l'unica cosa possibile...mi vien da correre e urlare ma non posso...non so se è importante ma vi segnalo anche che in famiglia non ho dialogo con nessuno...mio padre è esaurito dal lavoro e si fa gli affari suoi...x lui star male è segno di debolezza e non dirò lui mai sta cosa...mia mamma è anni che è ammalata e in cura da uno psicologo quindi sono piu io che devo aiutare lei...in compenso ho un ottima schiera di amici saggi e intelligenti che mi aiutano..solo a uno però ho confessato questa cosa...anche lui ha avuto momenti bui...soffriva di attacchi di panico e ho pensato che potesse essere la persona piu adatta...inoltre è sensibile e saggio...be fatto sta che il problema non riesco a risolvere...spesso vorrei chiudere gli occhi e non rialzarmi piu...se avete qualche buon consiglio su cosa fare cosa prendere e/o da chi andare ve ne sarei grato...scusate ancora il disturbo...buona serata...riccardo
>Gentile Zazi,
mi sembra che lei abbia abbastanza chiara la funzione dei suoi atti autolesionistici, di difesa e copertura nei confronti dei suoi conflitti interni, del suo bisogno di “correre e urlare”. Il fatto che in famiglia non abbia dialogo con nessuno è sicuramente un dato molto importante ed è probabile che una buona parte dell’energia psichica che si riversa nelle sue somatizzazioni scaturisca proprio dalla sua situazione famigliare. È sicuramente un’ottima cosa che lei abbia dei buoni amici e che non si isoli eccessivamente, essi le potranno sicuramente essere d’aiuto. Ritengo fondamentale, però, che lei affronti questo suo problema con l’aiuto di uno psicoterapeuta. Se vuole ci contatti per fissare un appuntamento. Cordiali saluti,
Dott. Giovanni Castaldi