Vivo costantemente nel terrore delle malattie e della morte
--Calypse--
Buongiorno,
ho un grosso problema che sta condizionando fortemente la mia vita: vivo costantemente nel terrore delle malattie e della morte. E' un pensiero fisso, non mi abbandona mai. Ho il terrore che io o persone a me care possano ammalarsi di qualcosa di grave e morire. Se ho mal di testa, penso ad un tumore al cervello. Se ho debolezza agli arti o fascicolazioni, penso alla SLA. Se i miei genitori non stanno troppo bene, li ossessiono affinchè facciano visite specialistiche. Ho provato un pò di tempo fa ad affrontare il problema andando da una psichiatra che mi diede xanas e fluvoxamina diagnosticando un disturbo ossessivo, ma non ha avuto i risultati sperati.A parte gli effetti collaterali dati dal farmaco (forte sudorazione che mi creava disagio),l'ansia a periodi diventava nuovamente incontrollabile. Mi rendo conto di non poter andare avanti così,temo la morte ma in realtà io non vivo e la aspetto ogni giorno. E non faccio vivere neanche chi sta vicino a me. Quando sono ansiosa divento aggressiva soprattutto con le persone a cui tengo di più (la mia famiglia, il mio fidanzato)ed è una cosa che odio. Ma non riesco a controllarmi.
Premetto che non sono stata sempre così: quando avevo 21 anni (ora 33) mia madre ha avuto un tumore al seno. Da allora quelle che erano ansie "controllabili" sono diventate ossessioni vere e proprie che mi accompagnano giorno e notte.
Non hanno mai condizionato la mia vita nel senso che riesco a lavorare, ad uscire, ad avere relazioni sociali, ma il mio tono dell'umore è sempre basso. Al punto che non riesco a godermi le cose pur belle che mi stanno accadendo (tra 4 mesi mi sposo).
Cosa posso fare?
Vi ringrazio sin da ora.
>Gentile Calypse,
i farmaci possono aiutare ad inibire il sintomo e a creare una condizione fisiologica favorevole all’elaborazione soggettiva, ma difficilmente possono essere l’unica soluzione terapeutica. In questi anni ha mai provato ad associare un intervento psicoterapeutico alle cure farmacologiche?
Siccome anche lei stessa riconosce che lo spiacevole evento accaduto a sua madre ha segnato in qualche modo l’insorgere delle sue angosce e delle sue ossessioni è abbastanza evidente la presenza di una dinamica psichica che l’ha portata a sviluppare determinate fantasie di tipo ipocondriaco, sia in riferimento a se stessa sia proiettate sulle persone a cui vuole bene. È necessario che lei comprenda quale “bisogno” la spinge a generare queste idee spiacevoli, che con sfaccettature diverse finiscono probabilmente per ripetere lo stesso trauma impedendole di trovare lo spazio per attraversarlo e per potersi dedicare pienamente alla sua vita nel presente.
Ci contatti pure se vuole prendere un appuntamento. Cordiali saluti,
Dott. Giovanni Castaldi