Io non mi sento soddisfatto del mio lavoro
--Dany--
Età: 31
Salve, mi trovo in questa situazione ormai da anni e anni e sinceramente non so come uscirne e questo mi sta logorando dentro, anche se cerco ogni giorno di andare avanti e sorridere, ma non è facile.
Veniamo al dunque: io non so chi sono ne cosa voglio, non mi sento felice della mia persona ne soddisfatto e l'unica cosa che mi da un po di conforto è il mio matrimonio, che però vive di alti e bassi prorpio per via del mio umore e dei miei stati d'animo.
Io non mi sento soddisfatto del mio lavoro( lavoro come fabbro serramentista con mio babbo da 10 anni, abbiamo una piccola ditta) ma non capisco cosa voglio, non riesco a trovare delle mie passioni, ho provato piu volte a trovare qualche hobby che potesse farmi svagare, ma niente, ogni volta che inizio qualcosa( con grande entusiasmo) poi dopo un po mi stanca.
Ho fatto di tutto: lezioni di batteria, fotografia, ho provato a riscrivermi all'università e tante altre cose, buttando soldi e tempo(quando inizio ho un grande entusiasmo e sto ore e ore a documentarmi a fare ricerche ecc, quasi in maniera compulsiva, avvolte togliendo tempo anche al lavoro) poi dopo un po finisce tutto nel dimenticatoio.
Anche quando penso a possibili alternative di lavoro non so realmente cosa voglio: mi piace molto l'elettronica e lavori tipo elettricista o cose simili, poi dopo un po penso a lavori tipo marketing o comunque nel ramo economico, poi passo alla gastronomia, e per finire dico che lavori manuali mi renderebbero piu felice ecc ma sopratutto cerco sempre di capire se potrebbero essere lavori "fighi" agl'occhi degli altri se potrebbero rendermi interessante, senza veramente capire se mi piacciono davvero.
Tutto questo mi sta facendo perdere fiducia in me stesso e nel mio futuro e se fino a qualche tempo fa riuscivo a trovare entusiasmo (seppur di breve durata) adesso vivo la giornata e non riesco a essere entusiasta e questo si ripercuote su tutto anche sulla sfera sentimentale e sessuale, con momenti in cui non riesco proprio ad avere rapporti.
Io ho sofferto di ansia e attachi di panico, che mi hanno costretto a staccarmi dalla vita sociale per quasi 2 anni e adesso, ormai da tanti anni la situazione da quel punto di vista è superata, però vivo ancora le conseguenze delle scelte fatte in quegl'anni (quasi 10 anni fa) come aver lasciato gli studi e scelto di fare questo lavoro perche lo vedevo al momento l'unica strada percorribile, però adesso non riesco ad uscire da questa empasse e la cosa mi sta logorando, cosa potrei fare?
>Gentile Dany,
i dati che lei porta la descrivono come una persona che non riesce ad uscire da una situazione in cui si sente bloccato e confinato da tempo, in cui non sa chi è e cosa vuole fare, sente che il suo entusiasmo, la sua soddisfazione e felicità si sono in parte affievolite e si sforza di andare avanti e fare buon viso a cattivo gioco.
Ha attraversato in passato un momento difficile dove ha avuto delle forti manifestazioni di ansia e forse crede che le scelte prese in quel periodo abbiano delineato la sua vita in una forma che non è più sicuro le corrisponda.
E’ probabile che le dinamiche che l’avevano portata in una dimensione ansiosa e di panico si stiano ripresentando in questo momento, in cui forse il suo desiderio è di cambiare lavoro, di farlo veramente, nella pratica. Che vorrebbe anche dire “allontanarsi” da suo padre, questione che andrebbe approfondita.
Lei si descrive come una persona attiva, che ha una sicurezza economica ed una dimensione affettiva stabile, è una persona che ha superato dei momenti difficili e che si sforza di trovare soluzioni e si interroga sul proprio cambiamento. Queste sono dimensioni positive, alle quali può fare riferimento nella costruzione del senso della sua vita.
L’impressione è che lei sappia molto bene ciò che vuole e che sia proprio questo a farla soffrire, credo che un sostegno psicologico potrebbe aiutarla ad esplorare e capire meglio quali sono gli aspetti che la frenano e le creano indecisione per poter ritrovare la dimensione di piacevolezza nella sua vita. Il sostegno potrebbe aiutarla proprio ad elaborare il momento decisionale in cui si trova invischiato nel tentativo di aprirsi ad una nuova condizione.
Mi scriva ancora se vuole e si senta libero di contattarmi per un percorso.
Cordiali saluti e buone cose,
Dott. Giovanni Castaldi