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Vedo la differenza tra lui e i suoi compagni nella scrittura e nella sua lentezza di concentrazione

--Silvia--

MIO FIGLIO DI SETTE ANNI FREQUENTA LA SECONDA ELEMENTARE, MI ACCORGO CHE HA DELLE DIFICOLTA' NEL CONCENTRARSI NELL'ESERCIZIO CHE LE MAESTRE DANNO, E HA BISOGNO DI UN ADULTO GLI STIA VICINO E GLI DICA ESATTAMENTE QUELLO CHE DEVE FARE E QUELLO CHE DEVE SCRIVERE. PREMETTO CHE L'ALTR'ANNO SI ERA PROSPETTATA LA POSSIBILE DISLESSIA- MA PORTATA DA UN LOGOPEDISTA-PSICOLOGO: IN CURA PER TUTTO L'ANNO- E' STATO SUPERATO.
INOLTRE VEDO LA DIFFERENZA TRA LUI E I SUOI COMPAGNI NELLA SCRITTURA E NELLA SUE LENTEZZA DI CONCETRAZIONE. REPUTO MIO FIGLIO UN BAMBINO INTELLIGENTE E CAPACE "SVOGLIATO" MA HO PAURA CHE DIETRO LA SUA SVOGLIATURA NASCONDA ALTRO. COME POSSO FARE PER VERIFICARLO?


>Gentile Silvia,
nonostante lei si sia già rivolta ad un logopedista, che forse ha reputato come superato il problema di suo figlio, ci sono diversi tipi di test che possono aiutare ad identificare dei disturbi specifici nel campo dell'apprendimento.
Inoltre, cosa dicono le maestre del bambino? La pensano come lei oppure no?
Ci scriva ancora se vuole, o ci contatti telefonicamente, nel nostro Centro ci occupiamo di questi casi e vi è anche la possibilità di effettuare i test succitati. Oppure, se preferisce, si rivolga ad un servizio specializzato nella sua zona, pubblico o privato.

Cordiali saluti,
Dott. Giovanni Castaldi

Sono un ragazzo di 33 anni disabile motorio dalla nascita

--anonimo--

Salve Dott. sono un ragazzo di 33 anni disabile motorio dalla nascita a me piace stare in mezzo alla gente uscire ma nn capisco perchè nn esistono associazioni dove si viaggia se nn a scopo religioso? e poi perchè i ragazzi o uomini in giro x strada ne vedo ma ragazze no? spero dott mi possa rispondere e comprendere i miei dubbi Grazie!


>Gentile utente,
le assicuro che esistono anche associazioni che viaggiano senza uno scopo religioso, provi a cercare un po' in internet e vedrà che ne troverà diverse. Nella sua domanda non spiega dove vive e da quale ambiente è circondato, per cui mi viene difficile poterle dare una risposta al perché non vede delle ragazze in giro, siccome normalmente ci sono. Ci scriva ancora se vuole, con più dettagli. Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Amo due uomini e mi sto ammalando per senso di colpa

--Ariella--

amo due uomini e mi sto ammalando per senso di colpa sono innamorati di me e mifanno sentire in maniera diversa completa...solo che non mi sento in pace con me stessa.non ho proprio una domanda da fare.. perchè chiedere mi sembra scontato nel senso che so che dovrei prendere una decisione ..e solo io posso capire.. ma il problema è che non capisco... cosa sia giusto per me....

 


>Gentile Ariella,
recentemente ci è stata posta una domanda simile, se non l'ha già fatto provi a darci un'occhiata. Intanto le porgo cordiali saluti e le auguro buone cose, ci scriva ancora se vuole.

Dott. Giovanni Castaldi

Ho paura di avere qualcosa anche perché non credo che l'ansia possa provocare tutti questi disturbi

--Giuseppina--

SALVE,SONO UNA RAGAZZA DI 23 ANNI.DA CIRCA 4 ANNI SOFFRO DI ANSIA,ATTACCHI DI PANICO,ho la continua sensazione di essere in pericolo! adesso come se non bastasse sono diventata ipocondriaca,sto attentissima ad ogni sintomo che mi invia il mio corpo ed ho sempre paura di avere qualcosa di grave! da quando è cominciata l'ansia,sono apparsi inseme ad essa de i capogiri/vertigini! inizialmente erano sporadici,adesso sono continui,giornalieri,quotidiani tanto da impedirmi di fare qualsiasi cosa,praticamente non sono più autonoma! non guido più,ho paura di uscire,di stare sola,anche di prendere un caffè con le amiche...non vivo più in poche parole! non so più che fare...non riesco ad essere indipendente,ho paura di tutto,il mio umore è a terra,sto sempre male,ho paura di avere qualcosa anche perchè non credo che l'ansia posso provocare tutti questi disturbi "invalidanti"!non ho più neanche la forza di reagire...

 

>Gentile Giuseppina,

in questi ultimi quattro anni ha cercato di affrontare questo problema con l’aiuto di un professionista?

Scrive che i sintomi si sono acutizzati in quest’ultimo periodo, diventando particolarmente invalidanti, per cui ritengo importante per lei che si rivolga ad uno psicologo/psicoterapeuta (se non lo sta già facendo). Per quanto riguarda le somatizzazioni che descrive possono sicuramente essere riconducibili allo spettro di sintomi caratteristico dei disturbi d’ansia, anche per quanto riguarda i capogiri e le vertigini. A volte le manifestazioni fisiche dei disturbi d’ansia sono veramente molto evidenti e compromissive delle attività quotidiane. Tuttavia è importante escludere - attraverso alcuni semplici esami medici - che ci siano altre disfunzioni organiche all’origine di questi sintomi, così da potersi poi concentrare sulla cura del disturbo d’ansia e favorire inoltre una sua tranquillità in merito al timore di “avere qualcosa..”.

Ci contatti pure se vuole, o ci scriva ancora, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

 

>>

 

salve dottore,
ho fatto diversi esami,finora tutto ok...soffro un pò di cervicale e credo di avere spesso i muscoli contratti ma non credo dipendano totalmente da questo!
ho paura di non riuscire a risolvere questi disagi che mi condizionano totalmente e anche le persone a me vicine...come il mio ragazzo,xkè questi disturbi,queste paure,mi portano a non volere allontanarmi da cassa,ad evitare molte cose,di partire,di stare in mezzo alla gente,xkè mi gira continuamente la testa e vivo con l ansia che da un momento all altro si presenti quello più forte!
adesso farò una risonanza,dopo di ciò non so più dove sbattere la testa!
sono stata in terapia da una dottoressa ultimamente,ma saltuariamente,infatti adesso credo sia il caso di prenderla più seriamente!
ho perso la mia allegria,la mia solarità,non ho più stimoli,nulla mi rende felice se non il pensiero che un giorno quest incubo passi,ma ho paura che quel giorno non arrivi mai!
vorrei essere allegra e spensierata come tutte le ragazze della mia età,ma non ci riesco! devo trovare una soluzione perchè non vivo più!

 

>Gentile Giuseppina,

comprendo il suo stato di malessere e sono d'accordo con lei sul procedere regolarmente con la psicoterapia. Visto che gli esami medici, fortunatamente, escludono ragioni organiche dei suoi disturbi, è necessario andare a comprendere le ragioni psichiche dei suoi sintomi.

Talvolta, quando le somatizzazioni dei disturbi d'ansia raggiungono livelli tali da impedire la maggioranza delle attività quotidiane, un supporto farmacologico (temporaneo) può essere d'aiuto per consentire al soggetto di poter lavorare sulle cause del problema. In ogni caso la necessità o meno di una terapia integrata (psicoterapia e farmacologia) va attentamente valutata con il terapeuta da cui lei è in cura. L'unica cosa che mi preme sottolineare riguarda la bassa efficacia di una sola azione farmacologica, siccome in molti casi – in mancanza di un complementare intervento psicoterapeutico – i sintomi tendono a ripresentarsi dopo che si è interrotta l'assunzione del farmaco.

Cordiali saluti, ci scriva ancora se vuole,

 

Dott. Giovanni Castaldi

 

>>

 

sono sempre stata un pò diffidente nei confronti dei farmaci,però se possono servire,sicuramente non opporrò resistenza!

cerco di resistere giorno per giorno,cerco di andare avanti,ma molte volte crollo,perchè mi scoraggio,perdo le speranze!ho paura che quest'incubo non finisca mai!

io provengo da una famiglia con genitori divorziati,ho cominciato ad accusare questi sintomi durante gli esami di maturità e da quel momento nn ne sono più uscita!

in questo momento non ho nessuna occupazione,quindi sto a casa,trascorrendo le intere giornate a pensare,a pensare soprattutto che ho capogiri e non posso fare nulla tranne che stare sdraiata sul divano...

ho pure qualche dubbio riguardo terapie e cose varie! possono davvero aiutarmi oppure sono costretta a vivere sempre così???

>Gentile Giuseppina,

certo che una psicoterapia può aiutarla, ma ovviamente è richiesta la sua partecipazione. Le posso assicurare che non sarà “costretta” a vivere sul divano per il resto della sua vita.

Così come il suo disturbo è iniziato (durante gli esami di maturità) allo stesso modo può finire, ma ci deve mettere impegno ed investire delle energie nel prendersi cura di se stessa.

Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Soffro di ansia e panico da febbraio

--Carmine--

GENTILISSIMO DOTT.,SOFFRO DI ANSIA E PANICO DA FEBBRAIO QUEST'ANNO,NON ESCUDO CHE IN PASSATO LI' HO AVUTI MA RIUSCIVO SEMPRE AD USCIRMENE,CONTINUAVO A PRENDERE CIPRALEX ED EN ,UN BEL GIORNO DI FEBBRAIO HO INIZIATO A VEDERE ANNEBBIATO,DISTURBI VISIVI,ETC,COSI HO FATTO DIVERSE VISITE DALL'OFTALMOGO E OCULISTA ,MI HANNO DETTO CHE HO AVUTO UN ABBASAMENTO DI VISTA,MA CHE CON IL TEMPO MIGLIORERà,NON RIESCO A SOPPRTARE QUESTO MIO DISAGIO,COSI è DIVENTATO UN INCUBO UN PENSIERO 24 ORE AL GIORNO,VIVO MALE,HO PAURA DELLE EMOZIONI,MI SENTO MORIRE,NON RIESCO PIU' A RIFLETTERE,NEANCHE LE COSE PIU' SEMPLICI,I MIEI PENSIERI SONO DISTURBATI COME ANCHE IN QUESTO MOMENTO,PENSERà CHE SONO STUPIDO,MA PROPRIO NON RIESCO A RITORNARE PIU' COME PRIMA ACCETTANDO LA VISTA,MI AIUTI NON SO PIU' CHE FARE,SONO ESAURITO,CONFUSO,VORREI ANCHE CHIEDERLE SE QUANDO UNO SOFFRO DI CONFUSIONE MENTALE,RIESCIRA COL TEMPO A GUARIRE,HO 31 ANNI,VOLEVO VIVERE MA CREDO CHE NON CI RIUSCIRO PIU',LA PREGO QUALCUNO MI RISPONDA,CHIEDO SCUSA SE HO FATTO DEGLI ERRORI LESSICALI,MA PROPRIO NON RIESCO PIU' A CONCENTRARMI A SCRIVERE BENE,DISTINTI SALUTI.

 

>Gentile Carmine,

l’assunzione di farmaci è stata accompagnata da un intervento psicoterapeutico o si limitava ad attenuare i sintomi? Ha pensato di rivolgersi a qualcuno che la seguisse con costanza in queste sue problematiche?

Ha fatto bene a scriverci, è molto importante che lei non si ritiri nella confusione che la assale in questo momento, ma è ancora più importante che contatti un professionista qualificato, nel settore pubblico o privato, in grado di formulare un percorso di cura funzionale rispetto alla sua sintomatologia. È sicuramente possibile stare meglio e la sua giovane età non potrà che facilitarla nell’attraversare i suoi problemi. Mi raccomando agisca nella direzione di prendersi cura di sé. Ci contatti pure se vuole. Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

E' da un po di anni che provo attrazione per le trans

--Sergio--


salve mi chiamo sergio e ho 25 anni.Io sono un ragazzo etero però e da un po di anni che provo attrazione per le trans ma nn ho mai avuto un esperienza con loro pero sono tentato ma non ho il coraggio, che devo fare?

>Gentile Sergio,

non sarò io a dirle di andarci o di non andarci; è una decisione che deve prendere lei. Sarebbe interessante capire se questo desiderio che lei esprime porti con sé altri interrogativi, ruotanti per esempio intorno alla sua identificazione sessuale o ad aspetti immaginari inerenti la figura femminile. Sono discorsi complessi, che richiedono molta attenzione e soprattutto più dati sulla sua persona. Ci scriva ancora se vuole, o ci contatti pure, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Ho notato che talvolta si irrigidisce e fa delle smorfie con il viso

--Giulio--

Il mio bambino ha 6 anni e mezzo; da un mese a questa parte ho notato che talvolta si irrigidisce e fa delle smorfie con il viso, sembra che faccia dei movimenti senza volerlo; il fenomeno con il passare del tempo è aumentato. Ho chiesto al bimbo se a volte fa dei movimenti senza volerlo e lui mi ha detto di sì e che gli dà un pò fastidio, potete capire come mi senta anche perchè ora ha cominciato ad andare a scuola e non vorrei avesse delle difficoltà. A che specialista mi posso rivolgere? Di cosa si può trattare? Il mio bambino è nato con agenesia del crpo calloso a quanto pare asintomatica. Può esserci una relazione? Resto in attesa e vi ringrazio fin d'ora


>Gent. Sig. Giulio le consiglio di rivolgersi al/la pediatra del bimbo e in seguito se è il caso alla neuropsichiatria infantile dove possono vederlo e stabilire una diagnosi. Per ora però chiami il pediatra che lo segue. Buone cose per lei

Dott. Giovanni Castaldi

Ho un fratello che soffre di psicosi

--anonimo--

Ho un fratello che soffre di psicosi, due episodi nel corso della vita (ha 33 anni). Normalmente è autonomo, vive solo e lavora, in entrambi gli episodi accusa la famiglia ( ha avuto problemi legati alla separazion dei genitori etcc..), si sente solo e da meno poichè non ha una relazione sentimentale.

Vorrei sapere se è utile un percorso psicologico, se è possibile presso il Vs. centro ed il costo indicativo.

Abitiamo in Emilia Romagna.

Grazie

Una sorella preoccupata e stanca

 

>Cara Signora è utile un percorso psicologico per suo fratello proprio perché affetto da psicosi.

E' importante però che lui sia "abbastanza d'accordo" di intraprendere tale esperienza  terapeutica. Non sempre nei casi di psicosi c'è una esplicita domanda di cura, alle volte si, per esempio quando una persona affetta da questo disturbo in preda a una disperazione assoluta si rivolge a un reparto ospedaliero prima che le possa accadere qualcosa di grave ma in diversi casi la "psicosi" deve essere accompagnata alla cura.

Parlando con suo fratello in una modalità pacata e cordiale  può indurlo a domandare di andare a parlare con qualcuno in grado di ascoltarlo.

Il nostro Centro non è un day hospital, è un centro privato per ora non convenzionato con la Regione Lombardia che promuove servizi psicologici a 360 gradi . E' un Centro di psicoterapia individuale, di coppia e della famiglia, ma anche di sostegno e di orientamento psicologico. Nel caso di suo fratello opterei per una terapia di sostegno che potrebbe nel tempo produrre una buona compensazione del suo equilibrio mentale.

I costi della cura sono variabili rispetto all'intensità della terapia, più volte alla settimana o più sporadicamente una o due volte al mese, e variano anche riguardo alle condizioni economiche del paziente. Indicativamente i prezzi variano dagli 80 ai 120 euro per una psicoterapia individuale, sono quelli emessi dall' Ordine degli psicologi della Lombardia, ma con le variabili di cui ho parlato poc'anzi. Se lo desidera ci telefoni, i numeri telefonici sono 0229531468 o 3485849549. Buone cose per lei

Dott. Giovanni Castaldi

Mi manca tantissimo la mia ex-prof d’italiano

--Cecilia--

Sono in quinta al liceo linguistico e mi manca tantissimo la mia ex-prof d’italiano! Non è più la mia prof da 2 anni. La rimpiango molto, lei è una persona fantastica ed una prof semplicemente geniale che insegna la sua materia con molto impegno, e passione cercando di trasmetterne un po’ ai suoi alunni. Siccome lei ha capito che ero molto affezionata a lei, siamo rimaste in contatto, ci vediamo al di fuori del liceo, mi presta libri e dvd, ci scriviamo mail... quest’amicizia colla mia ex-prof d’italiano è la cosa più bella e strana che mi è capitata... Di solito non mi affeziono affatto ai prof, sono la ragazza invisible timidissima che non osa partecipare ma colla mia ex-pro era tutto il contrario...

Non pensavo che si potesse affezionarsi così ad una persona, e soprattutto ad una prof. Non arrivo a capire perché mi è sucesso. Tavolta questo mi preoccupa, non ho mai osato parlarne con i miei amici perché ho paura che mi prendino per pazza...

 

>Gentile Cecilia,

non c’è niente di male nel fatto che lei sia rimasta in contatto con la sua professoressa. Evidentemente ha trovato in lei un sapere ed un affetto molto positivi e costruttivi per la sua persona. Magari su certe cose è più “matura” di altri suoi compagni. Capisco non sia facile parlarne con i suoi amici, le battute risultano facili e ciò è dovuto al confronto con una certa idea dell’essere studente (ha mai visto i “Simpson”?, un cartone animato per adulti e non, e in particolare i figli Bart e Lisa). Cerchi di affrontare tale differenza con serenità, molto probabilmente non se ne pentirà. L’importante a mio avviso è che non si crei un muro divisorio fra i suoi coetanei e quelli “più adulti”. C’è sicuramente da imparare e da crescere in entrambi gli ambienti. E poi chi lo sa, magari tanti suoi amici o amiche capiranno benissimo la sua relazione di amicizia con la professoressa. Stia bene e tante buone cose per lei,

Dott. Giovanni Castaldi

Vorrei solamente capire cosa sia successo o perchè mai ha smesso di amarmi

--Francesca--

Mi scusi se mi permetto di disturbarla ma avrei bisogno di una consulenza è possibile?

Le spiego il mio problema brevemente. Ho 30 anni e fino a poco tempo fa mi frequentavo con un ragazzo di 33 anni. Le cose andavano alla grande tra me e lui poi d'improvviso durante la mia assenza per un viaggio( di cui lui era stato invitato piu volte) lui si è sentito abbandonato ( o almeno cosi ha detto). E cosi al mio ritorno lui ha detto che nn mi amava piu. Ora io e questo ragazzo ci sentiamo spesso al telefono però ultimamente o per un motivo o un altro l ho chiamato io; e se io non lo chiamo lui non mi chiama. Io capisco che in amore nn ci debba essere una lotta su chi chiama prima, però mi chiedo se sia giusto che faccia sempre io il primo passo verso lui. Lui ormai sa che io gli voglio bene, mi ha fatto capire che sta male da solo però nn ha alcun intenzione di tornare indietro con me. Io Le chiedo a tal proposito un aiuto o meglio dire una guida su come comportarmi con lui. Io vorrei solamente capire cosa sia successo o perchè mai ha smesso di amarmi.

Nel ringraziarla della sua bonta cordialmente la saluto francesca

 

>Gentile Francesca,

come posso io dirle cos’è successo?

Purtroppo non sono un oracolo e non posso avere la risposta che lei cerca.

Piuttosto può essere oggetto della mia professione il come lei vive la sua situazione, il cosa lei prova di fronte a questa sorta di “rifiuto”, le dinamiche che tale vicenda mette in atto nella sua psiche, ma non posso sapere perché il suo ragazzo si stia comportando così.

Se vuole ci scriva ancora spiegando meglio il suo punto di vista, la sua posizione di fronte a quanto succede.

Capisco bene che le situazioni sentimentali ci pongano di fronte a delle difficoltà a volte insormontabili, per cui giustamente chiediamo aiuto e consiglio, anche se a volte non ci è chiara la “domanda” che poniamo. Fa parte del grande “gioco” dell’amore.

Ci sono coppie “simmetriche” e coppie “complementari”, seguendo una nota distinzione di tipo sistemico-relazionale di origine americana. Il “chi chiama prima” può essere fatto rientrare in questa distinzione di ruoli all’interno delle dinamiche di coppia. Allo stesso tempo il suo ragazzo potrebbe veramente non amarla più (cosa molto dolorosa) e il suo potrebbe essere un comportamento di chi prende tempo. Ma sono considerazioni generali, ripeto, e stando ai dati da lei forniti non possono rispondere nel particolare.

Cordiali saluti e buone cose per lei,

Dott. Giovanni Castaldi

Ho reagito scoppiando in lacrime, piango contro la mia volontà

--Erika--

Ho 45 anni e faccio l'insegnante con passione, forse troppa. Ho due figlie che adoro ma da quando sono più grandi fatico a mostrare il mio affetto fisicamente. In effetti anche con mio marito è così, mi chiede spesso di fare l'amore, io acconsento a volte ma un po' controvoglia, insomma mi lascio andare con difficoltà perquanto nel complesso sia una persona estroversa. Ora il mio mondo è saltato, sul lavoro vivo forti contrasti e dissidi, mi è stato imposto per il secondo anno di seguito un orario che definirei svantaggiato, soprattutto quest'anno poi che ho una bambina con diagnosi DSA che inizia un nuovo ciclo di scuola (va in prima media)e l'orario impostomi mi impedirà di aiutarla come dovrei quando paradossalmente altre colleghe senza problemi sono più libere di me. Il problema è che a questa situazione di rabbia e stress reagisco e ho reagito scoppiando in lacrime, piango contro la mia volontà, ma dopo poche parole la voce mi si strozza e comincio a singhiozzare come una bambina, divento ridicola, mi sento una stupida e sono in forte imbarazzo ma il tutto accade anche al lavoro, davanti ai colleghi, senza che riesca a impedirlo. Di notte poi se non prendo qualcosa non dormo, il mio cervello non si spegne mai, non si rilassa.Che posso fare, ho pensato anche di prendere un periodo di malattia, ne ho parlato con il mio medico curante davanti alla quale come al solito ho singhiozzato come una bambina. Mi prenderanno tutti per matta e non so più che fare.

 

>Gentile Erika,

il mio consiglio è di rivolgersi a uno/a psicoterapeuta al fine di inquadrare meglio la sua situazione e il periodo che sta vivendo, “la rabbia e lo stress”. Non so cosa le abbia consigliato il suo medico curante, ma il mio consiglio è questo.

Si percepisce che lei è una persona attenta e sensibile e probabilmente ha bisogno di affrontare alcuni temi un po’ più a fondo, di dare un senso a ciò che sta vivendo, alla valanga di emozioni che la colgono durante le sue attività.

Con suo marito ne ha parlato?

Ci contatti pure se vuole, il nostro Centro si occupa spesso di situazioni simili. Ogni caso è particolare e va approcciato con la soggettività che porta, per cui sarebbe necessario qualche colloquio per fare un quadro della sua situazione.

Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

E' sbagliato il mio modo di fare?

--Giovanna--

sono una donna di 32 anni.

Andrò nel nocciolo delle cose e sintetizzerò tutto: fin da piccola sono stata una persona molto ansiosa.

All'età di 20 anni ho avuto il mio primo attacco di panico, ma in realtà i miei attacchi di panico, ad oggi, sono stati ben pochi (5 o 6 in tutto) e "solo" una volta (ringraziando il Cielo) ho avuto un attacco di panico "esemplare", dove ho perso il controllo totale di me stessa: non vedevo più niente intorno a me, il cuore batteva fortissimo, pensavo di morire...avevo 24 anni.

Sono stata per 2 anni in cura da uno psicoterapeuta e ho imparato ad "arrabbiarmi": mi sono accorta che non facevo valere abbastanza le mie ragioni.

Da allora ho pensato: o vivo io o vive chi mi "odia"! Ho scelto di vivere io! Bene: ho messo in pratica piano piano quello che mi è stato suggerito e ho notato che effettivamente sono stata molto meglio e ho imparato a difendermi, anche se non sono "eccelsa nel farlo".

Pochi giorni fa, infatti, mi sono accorta che ci sono dei limiti "imposti dalla società" e che "bisogna rispettare"!

E' successo che sul lavoro mi si voleva negare un diritto e, dopo l'estate schifosa che ho passato a lavorare, dopo che ho trascurato mio marito, la mia casa, tutti i miei familiari (me stessa prima di tutti), dopo che sono stata tanto precisa, tanto corretta, tanto meticolosa, ecc., mi sono vista negare un diritto. A quel punto, pensando a queste cose, mi sono agitata col "capo", il quale non voleva sentire ragioni e non se ne importa di noi dipendenti. Così mi sono ritrovata a sentire i miei colleghi dirmi che stavo sbagliando e che è inutile il mio comportamento.

In fondo qua, credo, non sono io a sbagliare ma il mio comportamento è dovuto al manifestarsi di ingiustizie (anche quando ero bambina i motivi erano gli stessi).

Sono fatta male: anche se vedo qualcun'altro in difficoltà ed è dalla parte della ragione, io, per quello che posso, lo difendo.

E' sbagliato il mio modo di fare?

Come posso imparare a contare fino a 3 prima di reagire? (Premetto che non sono aggressiva nè verbalmente, nè fisicamente, ma solo mi agito e alzo la voce).

Come? Ogni volta che devo superare "un esame", mi tocca pensare a come dovrei comportarmi nell'eventualità si dovesse presentare una ingiustizia? Come faccio a prevedere una ingiustizia se sono certa che le cose vadano bene?

Inoltre preciso che non è che mi agito per nulla, ma solo se i motivi sono seri!

Grazie a chi potrà rispondermi.

 

>Gentile Giovanna,

in linea di principio il suo modo di fare non è “sbagliato”, anzi.

Tuttavia mi è difficile poter esprimere un parere senza avere dei dettagli aggiuntivi in merito al formarsi in lei di queste reazioni. È possibile che la sua storia personale – in particolare le dinamiche attraverso cui ha compreso i suoi attacchi di panico – l’abbia resa più “sensibile” a quelle situazioni in cui viene inibita una reazione emotiva di fronte a una scorrettezza. Ancora più in generale, sulle questioni etiche o morali è certo che troverà sempre qualcuno che non la pensa come lei. È possibile che, seppure lei riconosca razionalmente la legittimità delle sue reazioni, ci sia ancora una parte di lei che le “giudica” inappropriate.

Con questo non voglio dire che sia corretto dare sfogo in ogni caso alle proprie reazioni emotive (e può darsi che i suoi colleghi si riferissero a questo tipo di comportamento); piuttosto risulta importante riconoscerle ed accettarle al fine di poter mediare fra esse e “i limiti imposti dalla società” in modo più sereno e meno accusatorio nei confronti di se stessa.

Ci scriva ancora se vuole, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Volevo sapere se è possibile essere innamorato di due persone allo stesso tempo

--Luca--

volevo sapere se è possibile essere innamorato di due persone allo stesso tempo.

vivo una bella storia da circa 3 anni e mezzo con un ragazzo fantastico con cui condivido tutto e improvvisamente da circa 3 mesi mi sono invaghito di un altra persona; inizialmente senza nessun contatto fisico, per poi passare ad un vero e proprio coinvolgimento sia emotivo che sessuale.

ne ho parlato col mio ragazzo dopo un mese circa, dicendogli che probabilmente non ero più innamorato di lui e che mi ero innamorato di un altro (quello che complica in tutto è che sono anche amici).

all'inizio mi sentivo molto sicuro di quello che dicevo e questa mia sicurezza mi ha quasi portato a prendere una decisione drastica a scapito del mio ragazzo.

da qualche settimana mi sembra di essere entrato in un incubo senza fine...forse sono innamorato di entrambi..in reltà pensandoci bene non riesco ad immaginare la mia vita senza il mio ragazzo, ma allo stesso tempo nn riesco nemmeno a smettere di vedere il mio "amante" che tra l'altro è innamoratissimo di me...

non so più cosa devo fare, a volte penso di impazzire...

 

>Gentile Luca,

io credo che si possa essere innamorati di due persone, anche se la discussione intorno all’amore è una questione dalle mille risposte. Ci sono varie definizioni dell’amore, c’è l’innamoramento, …insomma non è detto che intendiamo sempre la stessa cosa quando parliamo d’amore. Inoltre dipende da quale punto di vista uno voglia approcciare il problema: da un punto di vista evolutivo ci possono essere svariate giustificazioni al fatto che un essere vivente si possa innamorare di più soggetti, ecc.

Il conflitto che lei sente è lecito ed è principalmente legato alle norme sociali nelle quali siamo immersi. Non è una “colpa” essere innamorati di due persone, ma può creare dei problemi di adattamento ai modelli sociali condivisi. Condivisi dunque anche dall’amato/a. In ultima analisi il problema è il suo giudizio nei confronti di questo sentimento. Lo accetta o non lo accetta? Lo sente “giusto” o “sbagliato”? Riesce a conviverci, riesce a “viverlo”? Io la inviterei a riflettere su questo.

Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Mi girava sempre la testa e non capivo se era perche mangiavo poco o per altro

--Marta--

buon giorno, sono una ragazza di 22 anni e frequento il IV anno di università..l'anno scorso ho iniziato ad avere un pò d'ansia per gli esami perche ero rimasta indietro e volevo a tutti i costi recuperare in fretta senza abbassare la media..questo mi ha portata a star sempre chiusa in biblioteca a studiare anche in pausa pranzo..perche mi sembrava mi dovessi come punire per non esser stata abbastanza brava..il che mi ha portato a perdere qualche chilo..mi girava sempre la testa e non capivo se era perche mangiavo poco o per altro e avevo sempre mal di pancia senza capire se era perche avevo fame o se avevo mangiato troppo..il che ha portato (almeno credo ora io) ad uno stato d'ansia maggiore e ad attacchi di panico..che hanno ovviamente peggiorato l'andamento scolastico e mi hanno portata a rimanere ancora piu indietro..anche se avevo nel frattempo recuperato i chili persi...con le vacanze gli attacchi di panico sono migliorati...però ho di nuovo iniziato a saltare pasti perdendo chili e anche peggio di prima..mi sembra di esser daccapo..c'è una relazione tra tutto ciò? perche mi sembra di esser entrata in un circolo vizioso..che mi fa sentir sempre piu indietro e sempre piu un peso per la famiglia..


>Gentile Marta,

le irregolarità nell’alimentazione hanno sicuramente degli effetti sul nostro organismo per via dei segnali biochimici che originano dai processi metabolici, per cui saltare i pasti come mangiare troppo può portare alla sintomatologia da lei descritta. Dietro a un certo comportamento alimentare ci possono essere svariate motivazioni, spesso psicologiche. Lei si è accorta di queste relazioni fra l’alimentazione e il suo malessere ed ha inoltre individuato alcune dinamiche che l’hanno portata ad agire determinati comportamenti e a vivere in uno stato d’ansia. Penso che dovrebbe esplorare i meccanismi che l’hanno portata in una certa situazione, per esempio il come lei gestisce la pressione sociale e famigliare per quanto concerne ciò che le viene richiesto. Potrebbero esserle utili dei colloqui psicologici al fine di superare il “circolo vizioso” nel quale si trova invischiata. Ci contatti pure, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Ho spesso pensieri di farla finita perchè mi sento inadeguata e sbagliata in tutto

--Elisa--

BuonGiorno,

mi chiamo Elisa ed ho 30 anni. Sto passando un periodo molto difficile della mia vita che è già stata difficile fin dall'inizio della mia esistenza.

Ho spesso pensieri di farla finita perchè mi sento inadeguata e sbagliata in tutto.

Apparentemente sononata in una famiglia circondata d'amore ma se provo apensare alla mia infanzia ho solo ricordi brutti, una madre sempre nervosa litigi tra i miei genitori non abbiamo più rapporti con nessun parente da entrambe le famiglie di origine. Sono cresciuta sentendomi dire fin da piccola che sbagliavo a fare le cose, cheero incapace stupida a 5 anni mia mamma ha tentato il suicidio prendendo delle pastiglie l'aria intorno a me non è mai stata serena o pochissime volte che io ricordi, ho visto spesso mia mamma piangere farsi del male fisico

L'educazione è sempre stata molto rigida e severa, anche alle elementari mi ricordo che fare i compiti ero sempre con la paura di non sbagliare perchè se sbagliavo o mia mamma ripeteva troppe volte le cose per farmele capire io le prendevo, mi mordeva e tirava pizziccotti.

Crescendo le cose non sono migliorate, non c'era più la violenza fisica ma c'è quella psicologica.

Ho sempre sentito noi decidiamo perchè paghiamo noi, tu fai questo perchè lo diciamo noi io non ho mai avuto la possibilità di esprirmermi liberamente perchè sono sempre e vengo ancora giudicata negativamente. Stesso sulle amicizie non sono mai piaciute a loro hanno sempre e ancora oggi hanno da dire su amici o fidanzato.

Più di una volta nell'adolescenza mi guardavano in cartella e fino a qualche hanno fa nella borsa.

Quando ho iniziato a lavorare fino a 27 anni dovevo fare vedere gli estratti conto della banca perchè loro calcolavano quanto spendessi mensilmente e pure lì erano litigate. Se volevo andare 3 giorni dal mio ragazzo pagandomi tutto da sola ho avuto sempre lotte e problemi.

Oltre ad essere una persona molto insicura che in 30 anni non ha costruito nulla anche se i miei genitori mi hanno dato possibilità io le ho bruciate tutte sono anche molto infelice non mi sento indipendente nelle scelte della mia vita mi sento sempre ferma perchè anche se dentro di me voglio fare qualcosa ho la paura del loro giudizio sempre negativo.

Spesso ho sentito dire che se tornassero indietro non farebbero più figli che i dai tutto ai figli e poi questi ti girano le spalle, parlano sempre di soldi mettono tutto sul piano economico e lavorativo. se volessi fare la casalinga sarei la più grande delusione per loro..

A volte penso che dare fine alla mia vita darebbe meno dolore a loro che mi reputano uno schifo e a me che forse inizierei finalmemte ad essere me stessa.

Ringrazio anicipatamente per il tempo dedicato

ho bisogno di venire fuori da questo legame con i miei genitori ed iniziare la mia vita senza di loro se neccessario ma come faccio per me è inconcepibile.

 

Cordiali Saluti

Elisa

 

>Gentile Elisa,

come lei giustamente dice ha bisogno di “venire fuori” da questo legame, o meglio di ricollocarlo in un’altra posizione. È curioso quando scrive che dando fine alla sua vita forse inizierebbe finalmente ad essere se stessa. Ovviamente è una contraddizione, ma indica la sua volontà di vivere e di tirarsi fuori da tutta la questione. Non esiti a cercare un supporto per il suo cambiamento. Ci contatti pure, potremo esserle d’aiuto. Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Vorrei aiutare una persona che a subito un aborto e una delusione d'amore

--Lety--

vorrei aiutare una persona che a subito un aborto e una delusione d'amore. Questa persona è minorenne e non ha un buon rapporto con i genitori.come posso aiutarla?


>Gentile Lety,

la può sicuramente aiutare standole vicino e facendole sentire il suo affetto. Le farà sicuramente del bene. Non mi viene consiglio migliore da darle, stando ai pochi dati contenuti nella sua domanda.

Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Ho paura che possano esistere gli zombie

--Andrea--

salve dott sono un ragazzo di 15 anni e ho una fobia particolare.... a soli 6 anni mio fratello mi ha fatto vedere un film horror di zombie da quel giorno la mi vita e' cambiata drasticamente...

Non dormo la notte se non c'è qualcuno con me

ho paura di stare solo e da nove anni ho paura che possono esistere gli zombie... tanti mi dicono che non esistono ma io continuo ad aver paura e tanta paura..... Ogni volta che leggo zombie da qualche parte mi prende l'ansia...questa paura mi ha reso paranoico..

Basta! Non c'è la faccio più.. spero che lei puo' aiutarmi perfavore

 

>Gentile Andrea,

penso che la cosa migliore sia il parlare di queste cose con uno psicologo. Se non l’ha già fatto, esprima questo suo problema ai suoi genitori e potrete cercare insieme un professionista che le sarà sicuramente d’aiuto. Non si preoccupi, molto probabilmente le basterà parlarne con qualcuno per capire che non c’è nulla di cui aver paura. Continui a scriverci se vuole, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Non riesco a superare il fatto che prima di me lui abbia avuto altre ragazze

--Cassandra--

Buongiorno.sono una giovane infermiera da poco fidanzata con un ragazzo dolcissimo che non mi fa mancare niente ne nel rapporto di coppia ne fuori dalla coppia..sono felice con lui.l' unico problema è che non riesco a superare il fatto che prima di me lui abbia avuto altre ragazze,mi crea un vero e proprio stato di agitazione con conseguente ansia,malumore,irritabilità..il tutto può essere scaturito dal leggere su un giornale il nome di una sua ex o sapere che sul divano in cui mi siedo ora io un tempo c'era Lei..senza pensare al fatto che ciò che ora è mio prima poteva essere toccato da un altra..il pensiero mi fa impazzire..Come posso risolvere questo problema?

 

>Gentile Cassandra,

dal modo in cui esprime il suo problema mi sembra che questa “Lei” possa rappresentare un’istanza psichica nei confronti della quale c’è una conflittualità non ancora articolata. “Lui”, “Lei”, il potere, l’avere, sono tutte questioni che riguardano la sua storia e la sua evoluzione individuale, che come avviene per tutti è fortemente legata alla sessualità e alle vicende con cui ognuno ha dovuto confrontarsi.

Penso possa esserle utile andare a parlare di queste cose con uno psicoterapeuta, magari qualche colloquio, in modo da inquadrare meglio il significato di queste manifestazioni emotive che la colgono spesso improvvisamente. Ci contatti pure se vuole, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Può rassicurarmi un pò?

--Lucia--

ho avuto attacchi di panico molto forti un anno fa circa due, ora ho paura che possono ripresentarsi di nuovo,quest anno non sono andata in vacanza ho paura di tutto.può rassicurarmi un pò?grazie


>Gentile Lucia,

nonostante comprenda il suo bisogno di rassicurazione, il consiglio migliore che posso darle è di intraprendere un percorso di cura. Si rivolga a uno psicologo/psicoterapeuta, o al suo medico curante. Si possono ottenere buoni risultati nella cura degli attacchi di panico e soprattutto si può evitare che la paura condizioni così profondamente le sue attività, in modo da restituirle una relativa tranquillità che le permetterà di affrontare più serenamente la comprensione delle cause della sua sintomatologia. Ci contatti pure se vuole, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Come si fa a scegliere l'università se non si sa minimamente cosa si vuol fare nella vita?

--Melany--

salve le scrivo perchè ho un problema che va avanti da mesi. E' arrivato il mio ultimo anno di scuola (frequento un liceo scientifico) l'anno prossimo si presume he dovrei iscrivermi ad un università..qui sorgono i problemi. IN un primo momento avevo pensato di fare l'editor o comunque lavorare nel campo dell'editoria ma ho capito che serve molta passione per questo lavoro. Ecco il problema

Come si fa a scegliere l'università se non si sa minimamente cosa si vuol fare nella vita? NOn ho un talento in particolare, non ho una vocazione (per esempio voglio fare il dottore, l'avvocato ecc..). HO diciotto anni e non ho la minima idea di cosa mi riserva il futuro. Le mie uniche passioni sono la scrittura la lettura, a scuola vado bene nelle materie letterarie (filosofia e inglese lemie preferite), ma non credo che questo possa tornarmi utile per l'università (che dovrei fare con una laurea in lettere l'insegnante? ASSOLUTAMENTE NO).

credo che tra i mestieri più utili al mondo ci sano quello del medico, dello psicologo o del poliziotto (NB non sto assolutamente disprezzando gli altri mestieri, sono convinta che qualsiasi lavoro ONESTO nobiliti l'uomo), ma credo di non avere la stoffa per questi mestieri, anche se quello dello psicologo mi piace moltissimo.

L'unica cosa che so è che voglio il meglio dalla vita. ho avuto un infinzia non esattamente rose e fiori, i miei non mi hanno fatto mai mancare nulla ma ho sopportato molti stenti e vorrei quindi un futuro migliore per me, non voglio una vita perfetta ( che non esiste) ma solo il meglio e sono disposta a lottare per averlo..il problema è che non so per cosa lottare!SE non ho un sogno per cosa mi impegno? e quindi mi è venuto in mente..ma si deve cercare per forza un lavoro collegato alle proprie inclinazioni? Visto che le mie inclinazioni non mi porterebbero ad un lavoro sicuro ho iniziato a pensare.

cercando tra le figure più richieste in italia ho visto che al 3^ posto vi sono i laureati in farmacia, una facoltà che non c'entra con il mio amore per le materie letterarie però dato che in questo corso di studi ci sono materie che non disprezzo perchè non tentare?

secondo lei il mio è un ragionamento sbagliato. Io non ho una vocazione ma solo il sogno di fare un lavoro veramente utile agli altri.

 

>Gentile Melany,

i suoi sono dubbi condivisi da molti ragazzi e ragazze che si trovano di fronte ad un passo importante come la scelta del percorso di studi da intraprendere. Lei non fa ragionamenti “sbagliati” ed è combattuta fra una scelta utilitaria e una scelta dettata maggiormente dal desiderio. Non tutte le persone hanno ben chiaro “cosa vogliono fare nella vita”, soprattutto alla sua età, e il fatto che lei individui delle inclinazioni (anche se non sono “sogni”) e già un buon passo. Magari può cercare di orientarsi verso una soluzione che sia in grado di soddisfare sufficientemente entrambe le motivazioni (utilità / inclinazione). Tenga presente che è molto difficile mettersi a studiare qualcosa che “non fa per lei” e sicuramente si è più produttivi nel fare qualcosa in cui è coinvolto almeno in parte il piacere personale, anche se magari sarà un po’ più difficile trovare uno sbocco lavorativo. Se le piace la psicologia perché non tentare questa strada? Come fa a dire che “non ha la stoffa”?

Ci scriva ancora se vuole, buona fortuna,

Dott. Giovanni Castaldi

La gelosia di mia moglie ha dell'assurdo e dell'incredibile

--Antonio--

Mi chiamo Antonio e Le scrivo per chiederle un consiglio riguardo alla mia situazione.

Sono sposato da qualche mese dopo un fidanzamento di quasi un anno Ma la gelosia di mia moglie ha dell'assurdo e dell'incredibile.... E' ossessionata dal tradimento ...... Praticamente sogna che la tradisco ogni notte o quasi..... ( non le ho mai dato il motivo di pensare questo gesto) mi controlla il telefono giornalmente con tabulati telefonici e quando sono a casa verifica se la suoneria del mio telefono e' annullata!!!

Se per caso lo e' per qualche motivo mi insulta fino a diventare manesca !!!!

Faccio un lavoro commerciale nel ramo assicurativo ma non posso avere relazioni di affari o partnership con nessuna altra donna pena liti all'ultimo sangue!!

Se usciamo la sera e il mio sguardo incrocia per caso quello di un'altra donna succede il finimondo!!!!

Ora e' al 7mo mese di gravidanza ma si e' sempre comportata così anche prima....

Ho dovuto cancellarmi da facebook x non litigare ogni secondo .... Ma lei invece può tranquillamente navigarci e ridere quando riceve 1000 complimenti e richieste di flirt .... Che giustamente rifiuta ma se ne ricevessi una io?? Non so come andrebbe a finire....

La prego dott. Mi dica cosa si può fare.. io la amo ma così la vita e' impossibile.

 

>Gentile Antonio,

se il dialogo fra di voi su questo argomento (sempre che ci sia stato dialogo) non ha sortito dei cambiamenti in positivo le suggerisco di consigliare a sua moglie qualche colloquio con uno psicologo, in modo da individuare le dinamiche che la portano a queste preoccupazioni eccessive ed a quanto pare immotivate. Questo suo comportamento può essere dovuto a diversi fattori (un fattore generale può essere una sua insicurezza di fondo), a questioni che si possono indagare soltanto attraverso il dialogo diretto con uno psicoterapeuta. Ci faccia sapere, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Mi ha messo di nuovo le mani addosso

--Rosy--

Buon pomeriggio,il mio problema convivevo con un uomo che x la sua gelosia spesso mi ha messo le mani addosso,non l ho mai denunciato xchè abbiamo una bambina di 20 mesi. MArtedi sono andata via di casa xchè mi ha messo di nuovo le mani addosso.Si è tenuta la bambina xhè ha detto pur di non darmela si uccideva lui e la bambina.Sto troppo male ho paura di cadere e se non sono gia caduta in uno stato di despressione,ho la nausea, attacchi di panico,e non mangio.Cosa devo fare x riprendermi e soprattutto x riprendere la mia bambina.Mi aiuti la prego grazie


>Gentile Rosy,

il consiglio che le posso dare è di non soffrire queste violenze in segreto. Se non l’ha già fatto ne parli con qualcuno di cui si fida, magari con la sua famiglia. Nonostante siano eventi molto spiacevoli, non escluda l’eventualità di contattare le forze dell’ordine, siccome è innanzitutto prioritario che non venga lesa l’incolumità fisica delle persone che sono coinvolte in questa faccenda. La situazione va cambiata anche perché, come sta provando sulla sua pelle, ha delle ricadute psicologiche non indifferenti.

Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Si è iscritto a parecchie chat e siti per incontri e sicuramente ne ha avuti

--Alice--

Salve,

scrivo per raccontarvi una situazione molto difficile che sto vivendo!

Sono una ragazza di 30 anni e

sono fidanzata da 3 anni e mezzo con un ragazzo. Anche se la nostra storia è a distanza, parliamo spesso di convivenza e del futuro.

Lui è molto innamorato di me, mi aiuta in un sacco di situazioni è premuroso e affabile!

A volte mi sento il perno della sua vita... questa sua eccessiva affettuosità mi ha lasciato però sempre un pò perplessa....

Ho sempre avuto il pensiero che mi tradisse nonostante sia sicura dll'affetto che prova per me!

Qualche mese fa mentre infatti ho scoperto che era così... si è iscritto a parecchie chat e siti per incontri e sicuramente ne ha avuti!!

Sono in preda ad una crisi... non so cosa fare!

Come può una persona così affabile e affettuosa fare una cosa simile??

Grazie anticipatamente della risposta

 

>Gentile Alice,

è proprio sicura che il suo ragazzo abbia poi effettivamente avuto degli incontri in seguito ai contatti online?

Le persone non sono sempre coerenti e lineari e a volte – magari come risposta ad una sofferenza interiore – agiscono dei comportamenti dissonanti rispetto ad un certo quadro morale di riferimento. Indipendentemente da cosa il suo ragazzo abbia fatto effettivamente, vi consiglio di confrontarvi riguardo a questi accadimenti e ai valori e ai comportamenti che hanno chiamato in causa. Spesso si scopre che le persone si comportano in certi modi travisando il significato che essi possono avere per gli altri e altrettanto spesso delle piccole cose si ingigantiscono nelle mancanza di una comunicazione fra le parti. Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Nei giorni precedenti il periodo di vacanze mi affliggono alcuni fastidiosi disturbi fisici

--Alberto--

Gentili dottori volevo chiedervi un consulto in merito ad un problema che da anni mi affligge. Ogni anno nei giorni precedenti il periodo di vacanze, mi affliggono alcuni fastidiosi disturbi fisici, oltre ad un'ansia generata da questo stato. I disturbi di cui parlo, sono accusati soprattutto alla gola e tonsille (ma a volte anche al colon e intestino). Qualche giorno prima di partire inizio da prima a sentire gola secca e pizzicori vari, per poi trovarmi gola infiammata e tonsille rosse e dolenti. Il mio medico di base, spesso, sicuro di trovarsi di fronte ad un episodio di faringo-tonsillite, mi ha prescritto antibiotici ed antinfiammatori. Questa cosa mi a vivere questo periodo, che dovrebbe essere bellissimo, perchè sono io che durante l'anno ricerco con cura i luoghi di villeggiatura, in un momento di angoscia per me ma anche per chi mi sta vicino (la mia compagna che spesso si arrabbia giustamente). Cerco tutti gli anni di non pensarci troppo, ma inevitabilmente, una settimana prima della partenza inizio ad avere (o credo di avere) i primi piccoli disturbi come piccoli bruciori al cavo orale. Dalla mattina alla sera cerco di capire le mie condizioni, osservando allo specchio la gola ed anche gli ultimi giorni lavorativi sono difficoltosi, perchè la mia mente va a finire sempre lì. Spesso i sintomi scompaiono una volta arrivati in villeggiatura, ma negli ultimi tempi permangono, nonostante l'utilizzo di antinfiammatori e medicinali vari. Il tutto inoltre mi fa vivere questo periodo in uno stato estremo di rabbia e di ansia. Chiedo quindi un consiglio su come riuscire, se non a superare, ma a vivere meglio questo stato.

Cordiali saluti,

Alberto

 

>Gentile Alberto,

da quello che scrive il suo sembra un disturbo psicosomatico, siccome si presenta unicamente quando lei si prepara ad andare in vacanza e dunque in risposta ad un cambiamento psichico piuttosto che ambientale. Le consiglio di approfondire il funzionamento di questa sintomatologia facendo innanzitutto qualche colloquio con uno/a psicoterapeuta. A volte attraverso il nostro corpo comunichiamo emozioni e stati d’animo che per qualche motivo non siamo in grado di articolare verbalmente e l’approfondimento di queste dinamiche potrebbe portarla con molta probabilità al superamento del sintomo. Il fatto che per lei ciò avvenga quando potrebbe avere del tempo per rilassarsi, l’atteggiamento ossessivo che lei manifesta alla comparsa dei primi accenni di irritazione… tutte queste cose hanno sicuramente una funzione e un senso. Ci contatti pure se vuole, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

In sua presenza mi prende un peso al petto infinito

--alien--

Buon giorno,

volevo gentilmente esporle il mio problema, ho 32 anni, lavoro in posto dove mi trovo proprio bene, tanto che 2 anni fa proprio al lavoro ho incontrato il mio ormai ex fidanzato, lui ne ha 27, bella presenza, bei modi..ma tutto ciò in apparenza, siamo stati fidanzati 8 mesi, viaggio, famiglie..ecc ecc...quando all'improvviso la bolla di sapone in cui ero si è rotta...ho sofferto molto...e ne soffro ancora anche perchè lui nel frattempo si è fidanzato, raccontandomi di essere felice oltretutto, cmq mantenendo sempre i rapporti con me....tempo fa lei lo ha lasciato e lui tutto triste triste e sconsolato è tornato da me...io per un pò ho resistito, poi alla fine ho ceduto, fino a quando ho capito che le regole non facevano per me...mancava il rispetto...così ho deciso di troncare...lui ora non mi parla anzi si gira quando gli sono vicina...quando poi sono distante noto che mi fissa...BOH!!!! Io credo a malincuore che il suo sia solo ..ORGOGLIO MASCHILE FERITO...e nulla più..alla fine lo so non faceva per me...lui troppo superficiale ed egoista...ed io troppo sensibile per un tipo così...ora però soffro più del dovuto ne sono consapevole...vorrei sistemare questa situazione, provare a chiarirla..e poi in sua presenza mi prende un peso al petto infinito!...grazie.

 

>Gentile “alien”,

vuole chiarire la situazione con lui o la situazione con se stessa?

Di certo, come spesso accade, non è facile uscire da una storia d’amore e ricominciare. Oltretutto se lavorate insieme la cosa può essere ancora più complicata. Se appunto per motivi lavorativi siete costretti a dovervi interfacciare quotidianamente, bisogna che le posizioni siano chiare al fine di creare meno fraintendimenti possibili, che rischiano di alimentare e protrarre una condizione sfavorevole che sarebbe invece da superare. Cerchi di capire cosa rappresenta questo peso al petto che sente in sua presenza: un’emozione che si contiene? Un qualcosa che vuole dirgli ma che non riesce ad esprimere?

Continui a scriverci se vuole, cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Lo amo troppo però è anche arrivato il momento di prendere una decisione

--Angela--

Salve;

Volevo chiederla se mi sa spiegare com'è possibile che sono fidanzata da 6 anni e il mio ragazzo non decide mai di prendere una decisione(matrimonio) visto che andiamo molto daccordo ecc...altro che fa parla della famiglia del bene per la famiglia, da soldi alla famiglia, fa spese in casa ecc... -quando io gli chiedo tra quanto ci sposeremo?Lui mi risponde (giustamente) come ci sposiamo se guadagno soltanto 100€ a settimana?Gentile dottore a questo punto vorrei un suo consiglio considerato che sono fidanzata da 6 anni e fa sempre lo stesso lavoro, lo stesso stipendio ecc.. come devo comportarmi; lo amo troppo però è anche arrivato il momento di prendere una decisione;

P.S. io credo che sia più per un attaccamento morboso alla famiglia che lo faccia dire queste cose quindi chiedo aiuto a lei per sapere come devo parlare....La ringrazio anticipatamente.

>Gentile Angela,

è possibile che come lei dice il suo ragazzo abbia delle resistenze legate a una condizione che non vuole modificare, ovvero l’essere legato alla sua famiglia e non volersi distaccare / rendere indipendente da essa. È altrettanto reale tutta una certa situazione economica che a volte porta a stimare razionalmente l’impossibilità di poter sostenere una propria famiglia. Evidentemente il suo ragazzo dovrebbe cambiare lavoro, guadagnare di più, ma non ho abbastanza elementi per poter giudicare quanto ciò sia per lui possibile e quanto invece possa essere un comportamento legato alla volontà e alle eventuali inibizioni. Lei a provato a parlare con lui di questa sua impressione che ci sia qualche implicazione famigliare nel suo atteggiamento di attesa?

Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Ho 42 anni e la mia vita non esiste

--Sara--

ho 42 anni e la mia vita non esiste, niente amici, niente vita di relazione niente compagno

Passo la mia vita in casa quando non sono al lavoro e questo succede da molti anni, la mia depressione sta diventando sempre più acuta, spesso mi chiedo come andare avanti e perchè sono finita in questo fallimento cosmico....proprio non ci riesco a uscire e a farmi delle amicizie, mi sembra tutto inutile, ho provato in passato a conoscere gente nuova, ma non ci sono riuscita, ora sono scoraggiata e non ci provo più la mia unica amica è la tv

mi sento molto a disagio, sono ricorsa ad una psicoterapia, ma solo da poco....mi sembra di essere proprio inguaribile...tutti hanno una vita tranne me....ma poi anche se riuscissi mi sembra davvero troppo tardi per tutto, amici, figli marito....

ultimamente penso di dover affiancare ad una psicoterapia normale una breve in modo da avere un risultato maggiore....

 

>Gentile Sara,

ha fatto molto bene ad intraprendere una psicoterapia, penso possa sicuramente esserle d’aiuto. Purtroppo una condizione depressiva porta a valutare con modalità negative ogni aspetto della vita e di ciò che ci sta succedendo. Per cui, come dice lei, tutto sembra inutile, sembra troppo tardi per potere fare qualcosa, ed altri giudizi di questo genere.

Penso che il risultato che otterrà dalla psicoterapia sarà molto legato al grado personale di investimento che lei ci metterà, piuttosto che alla sommatoria di psicoterapeuti, metodi e tecniche. Un percorso psicoterapeutico comporta un grande lavoro su se stessi e questo costa a volte fatica e sofferenza, non è come prendere una pastiglia.

Se ritiene che possa esserle utile continui a scriverci e sicuramente continui con il suo percorso di cura. Vedrà che non è mai troppo tardi. Cordiali saluti,

 

Dott. Giovanni Castaldi

Lui pur non essendo il padre della bambina ha un attaccamento troppo morboso nei confronti di mia figlia

--Francesca--

salve dottore/dottoressa mi chiamo francesca ho 31 anni ed ho una bambina di 19 mesi con mio marito sono gia' separata da tempo ho un compagno lui pero' vive a livorno e ci vediamo una volta al mese quello che volevo domandarle e' che lui pur non essendo il padre della bambina ha un attaccamento troppo morboso nei confronti di mia figlia le sta sempre addosso una volta addirittura ha tolto dalle braccia della nonna ma bimba da quando e' ritornato a livorno la bambina e' piu' nervosa e quando c'era lui che andava in camera perche' lei piangeva per un attimo smetteva di piangere ad un certo punto strillava cosa deve fare come devo comportarmi?che dovrei pensare?spero di ricevere presto una vostra risposta invio distinti saluti grazie francesca


>Gentile Francesca,
è possibile che così come il suo compagno possa desiderare una figlia, altrettanto la bambina abbia bisogno di una figura paterna, per cui si manifestano queste reazioni e questi comportamenti reciproci. Purtroppo però gli elementi da lei descritti sono troppo pochi per inquadrare la situazione, siccome sono questioni delicate e i motivi per cui un uomo si può affezionare ad una bambina che non è sua possono essere molteplici. Può essere puro e semplice affetto, il desiderio della paternità e di una famiglia, così come può essere motivato dal tentativo di mostrarsi un buon padre di fronte alla donna, oppure può essere un tentativo di legare questa donna a lui entrando nelle grazie della bambina. Ma prenda questi come esempi siccome, ripeto, avrei bisogno di conoscere più a fondo la situazione per poter entrare nel merito. Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Studio ma in sede di esami mi blocco

--Giada--

Ciao sono una studentessa iscritta al primo anno di università che da sei mesi non riesce a fare esami!studio ma in sede di esami mi blocco,non riesco a ricordare nulla ho dentro la mia testa solo il vuoto.Ora inizio a pensare che non riuscirò più a fare un esame;mi sento inutile,insignificante.Aprire un libro è diventato difficile ci sono giorni in cui sto sui libri ma non mi entra più niente in testa e così inizio a pensare ad altro oppure perdo tempo e pensare che al liceo ero bravissima con una media del dieci.Che posso fare per risolvere il problema?Grazie!


>Gentile Giada,
da quello che scrive il suo problema potrebbe essere relativo a un disturbo d'ansia che si manifesta (come accade a diverse persone) nei momenti in cui le viene richiesta una prestazione (vedi questo articolo), oppure può essere legato ad una sua resistenza nei confronti di qualcosa che in realtà non vuole fare: per esempio - anche se lei nella sua domanda non ne parla - il percorso di studi da lei scelto potrebbe non essere in linea con quello che voleva fare, oppure è risultato essere diverso da come se lo aspettava, ecc.). Ci scriva ancora o ci telefoni se vuole avere un colloquio. Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Ma ora sta diventando un'abitudine un modo di vivere senza voglia di lavorare e di fare niente

--Mina--

salve buonasera che devo dire,sono fuori di testa
ok mi sono lasciata con il mio ragazzo che amavo tantissimo,e per un lungo periodo di tempo non ho avuto voglia di fare nulla essendo sempre depressa ma ora sta diventando un abitudine un modo di vivere senza voglia di lavorare e di fare niente tranne che a pensare un modo come passare le giornate e come sopravivere.ma come si fa a vivere cosi? è impossibile apparte le paure e il stress di sempre,come trovo un via d uscita come faccio ritornare la voglia di lavorare e rivivere ho paura perchè ogni occasione che mi viene lo sfruto come un buono passatempo e basta come un piccolo evento sodosfacente ma come faccio non è possibile viver in questo modo bruttissimo,anche se comodo.......



>Gentile Mina,
anche lei fa notare che sta diventando un'abitudine e che la sua condizione ha qualche vantaggio secondario, a tal punto da essere “comoda”. Forse all'inizio la questione era in qualche modo giustificabile dall'interruzione della sua relazione sentimentale, ma ora si sta rendendo evidente la mancanza di un desiderio inseribile in un quadro più ampio, con una conseguente depressione delle iniziative personali, del piacere nel fare le cose. La invito ad interrogarsi maggiormente sulla s/comodità della sua situazione, ovvero di scrivere qualcosa oltre ai puntini che ha lasciato nel suo messaggio, ed eventualmente provare a parlarne con qualcuno, cosa che le potrà sicuramente essere d'aiuto. Cordiali saluti,

Dott. Giovanni Castaldi

Mi chiamo Daniela e ho 22 anni (2)

--Daniela--

Buongiorno,mi chiamo daniela ho 22 anni,io era nata fino 6 anni sono sempre simpatica,allegra,vivace,tranquilla e felice famiglia e tanti amiche...quando io aveva 6 anni mio nonno è morto da 15 anni io diventata negativo,timida,sensibile,chiuso,triste,sfortunata la vita e parla poco,nessuno amici nessuno fidanzata ecc perché? Grazie

 

>Cara Daniela,
se non ho inteso male, lei segnala la scomparsa del nonno come causa del suo malessere, momento a partire dal quale la sua vita è cambiata e ha avuto inizio il suo disagio che la compromette in diverse aree della sua esistenza. Un lutto può realmente determinare stati d'animo e reazioni fortemente negative e solitamente richiede un periodo di elaborazione. Se questo fosse il punto cruciale, c'è da chiedersi cosa le ha impedito di elaborare questo lutto pur essendo passato molto tempo. Consideri che, oltre a questo, potrebbe essere utile interrogarsi, possibilmente con l'aiuto di uno specialista, anche su altri elementi. Poche righe di descrizione ci consentono di farci un'idea, ma sicuramente occorerebbe un approfondimento. Pensi alla possibilità di rivolgersi a qualcuno per avere un suo spazio di riflessione, comprensione e attivarsi per far fronte a questa sofferenza e raggiungere un miglior benessere. Rimango a disposizione.
 
Cari saluti,
Dr.ssa Caterina Belvedere

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